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Fave e cicorie

Abbinata popolarissima nella tradizione contadina, alle fave venivano attribuiti anche poteri rituali e medicali. Nella ‘magia’ popolare erano utilizzate a scopo divinatorio per trarre previsioni sulle condizioni economiche del possibile futuro sposo. A Francavilla Fontana, in particolare, si usava porne tre sotto il cuscino e prenderne la mattina una a caso: la fava sgusciata prediceva povertà, quella priva del nasello agiatezza, quella con il tegumento ricchezza.

Dal punto di vista nutrizionale, Galeno le considerava ‘la carne dei poveri’ essendo molto ricche di proteine e di energia; così come di fibra alimentare e di minerali come ferro, rame, manganese, calcio, magnesio, potassio.

A sua volta, la cicoria è ricca di sali minerali, di vitamine C, B, P e K e si presta per preparare ricavare tisane utili a ridurre la glicemia e a stimolare la digestione.

Aristofane nella commedia Le Rane, scritta circa nel 450 a. C., racconta che Ercole, il figlio di Giove dopo aver fatto un adeguato pasto con il suo piatto preferito, fave e foglie, fece cambiare stato a più di diecimila vergini!